Servizi sociali, dalla Regione 40 milioni ai territori: al centro infanzia, adolescenza e famiglie

giovani1-520x245 Nella seduta della Commissione Sanità di oggi abbiamo approvato la proposta di programmazione e ripartizione delle risorse per il 2019 presentata dalla Giunta regionale.

Abbiamo deciso di destinare l’intera quota nazionale (20 milioni) al rafforzamento degli interventi a favore di bambini, adolescenti e famiglie con figli, fermo restando che rimane garantita   la copertura finanziaria per confermare la qualità dei servizi rivolti alle altre fasce di popolazione. Tra le attività che i Comuni potranno decidere di potenziare rientrano: interventi di   sostegno socio-educativo alle famiglie in difficoltà, come i progetti di mediazione familiare ed educazione alla genitorialità; azioni di supporto ai bambini in difficoltà nell’ambito scolastico   e nel tempo libero per contrastare la dispersione e l’abbandono scolastico; attività di carattere educativo e sociale di preadolescenti, adolescenti e giovani per promuovere la socializzazione   e l’aggregazione. E ancora, progetti educativi per l’uso consapevole delle nuove tecnologie e per la prevenzione e il contrasto al bullismo, cyberbullismo e violenza tra compagni.

La quota regionale, invece, viene così suddivisa: 17 milioni finanzieranno i servizi sociali sociosanitari per la lotta all’esclusione sociale e il sostegno delle persone più fragili; 3 milioni saranno destinati ai centri per le famiglie, al sostegno del trasporto pubblico locale per le persone in condizione di fragilità sociale (con priorità ai nuclei numerosi con 4 o più figli e con Isee non superiore a 18 mila euro) e, infine, al miglioramento della qualità della vita e al reinserimento sociale e lavorativo dei detenuti negli Istituti penali della regione.

La ripartizione dei fondi per provincia è stata fatta sulla base del numero di residenti e fasce d’età e con particolare rilevanza in caso di presenza di Comuni montani. Per la provincia di Parma sono stati assegnati 3,8 milioni.

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