LE MIE IDEE

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Quando penso ad una regione, penso ad un ente vicino ai cittadini. Una realtà che collabora strettamente con gli altri enti locali come le nuove Province ma anche con i Comuni che in questo momento difficile per tutti hanno bisogno collaborare insieme per uscire dalla crisi economica e sociale.

Immagino una Regione che riesce a migliorare i rapporti tra le città e i territori più lontani, un ente che sia capace di costruire un rapporto diretto con i suoi cittadini, eliminando i tanti filtri che oggi esistono a causa dei sovra sistemi burocratici. Quindi meno carte bollate e più rapporti diretti in modo da dare risposte certe e in tempi rapidi a chi vuole interfacciarsi con gli uffici pubblici.

 

I temi che contraddistingueranno il mio mandato da consigliere regionale saranno tanti: la sanità che, soprattutto a Parma, ha bisogno di un cambio di rotta; le infrastrutture per cui si è fatto tanto ma c’è ancora da lavorare, senza dimenticare l’ambito fieristico che per il nostro territorio deve essere fondamentale funzione di sviluppo;  l’ambiente come punto centrale di un ragionamento importante per il nostro futuro ma anche una risorsa per l’occupazione; i servizi sociali che, in questo momento di crisi diffusa, diventano ancora più importanti per non lasciare indietro nessuno; infine il lavoro come tema portante dello sviluppo: nonostante l’Emilia-Romagna stia meglio degli altri, serve fare di più sostenendo ancora meglio le piccole e medie imprese.

 


UNO

SANITA’

La sanità emiliano-romagnola è certamente una delle più avanzate in Italia e in Europa. Eppure qualche problema da affrontare lo abbiamo anche noi.

Ospedale Maggiore – Penso in particolare all’Ospedale Maggiore di Parma che, negli ultimi anni, ha imboccato una strada che non mi convince. Un percorso fatto di riduzione dei servizi ai cittadini e di fuga delle importanti professionalità che in passato era riuscito ad attrarre.

Per il futuro della nostra azienda ospedaliera è necessario un cambio di rotta, è fondamentale che ci siano dirigenti in grado di mettere in piedi un progetto per trasformare il Maggiore in un ospedale di area vasta, capace di attrarre malati non solo dalle città vicine ma anche da tutti i territori limitrofi come l’alta Toscana o la bassa Lombardia.

Vaio e Borgotaro – Un altro punto fondamentale, quando si parla di sanità, è quello legato alla presenza sul territorio. Per questo credo che sia decisivo fare in modo che gli ospedali di Vaio e di Borgotaro non solo rimangano aperti come presidio sul territorio, ma che vengano migliorati e potenziati i servizi a disposizione dei cittadini. Anche da questo punto di vista il ruolo della Regione sarà fondamentale.

 


 

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Il territorio della Regione Emilia-Romagna è vasto e complesso, quello della provincia di Parma è forse uno dei più complicati. Per riuscire a garantire pari opportunità a tutti i cittadini è fondamentale che le zone della provincia siano collegate al meglio tra loro.

Metropolitana leggera – Proporrò un sistema di metropolitana leggera in grado di collegare in maniera semplice e veloce la città con la pedemontana e la montagna. Tra l’altro, in molti casi, le infrastrutture esisterebbero già, sfruttando le vecchie ferrovie. Sarebbe un sistema che non necessità di investimenti imponenti ma che permetterebbe di dare maggiori opportunità a chi vive in territori più lontani e quindi dare sviluppo economico alle varie zone della nostra provincia.

Fermata TAV medio-padana – Altro tema decisivo è quello della fermata medio padana dell’alta velocità di Reggio Emilia. Si tratta di uno snodo fondamentale che permette di collegare anche Parma con il resto d’Italia. La struttura è attiva ma non è sufficientemente collegata con il resto dei territori. Per riuscire a dargli importanza si deve pensare ad un potenziamento non solo dei treni che ci si fermano ma anche migliorare i collegamenti con la stazione di Parma.

Ferrovie regionali – Strettamente legata a quest’ultimo argomento è anche quello che riguarda la situazione delle ferrovie regionali. Credo che una regione che si rispetti debba fare di più per i pendolari, pensando ad abbonamenti che permettano di integrare il sistema ferrovia/gomma o investendo per migliorare i servizi messi a disposizione di chi viaggia.

Pontremolese e Tirreno-Brennero – Per quanto riguarda le infrastrutture non si può certo dimenticare i due importanti assi che sono in costruzione: la Pontremolese e la Tirreno-Brennero.  Sono entrambe strutture funzionali per il nostro territorio ed il mio lavoro in Regione punterà a terminare al più presto le opere.

Aeroporto di Parma – Infine, parlando di infrastrutture e trasporti, si deve pensare anche all’aeroporto di Parma che è sempre più vicino alla definitiva chiusura. Su questo argomento va detta una parola chiara: nonostante ritenga che possa essere un elemento importante per lo sviluppo del nostro territorio, deve essere chiaro che un ente pubblico come la Regione non può farsi carico di investire in una struttura simile. Tutti i soggetti istituzionali – con la Regione in prima fila – devono, però, fare il massimo per cercare di trovare un socio privato in grado di rifinanziarlo per mettere in campo un progetto di rilancio definitivo.

Le fiere – Guardando alla situazione di Parma e provincia, ho chiara l’idea che l’Ente Fiere sia un tassello fondamentale per lo sviluppo economico e non solo del nostro territorio. Dal mio punto di vista le fiere sono un fattore distintivo della parmigianità, in tutta la Regione ma anche in Italia e nel mondo. Per capirlo basta pensare a Cibus, che riesce ad attrarre decine di migliaia di persone dai cinque continenti, rappresentando una vetrina fondamentale per le nostre eccellenze agroalimentari. Per questo credo che sulle Fiere la Regione debba avviare un ragionamento per potenziarle e renderle ancora più importanti.

 


 


alessandro 2AMBIENTE

Se si dice ambiente si parla di tante cose: dai rifiuti, al modo di smaltirli, sino alla messa in sicurezza del territorio, passando per il turismo. Per questo valuto il tema ambientale come centrale nel mio impegno in Regione.

Messa in sicurezza del territorio – In primo luogo credo che si debba puntare alla messa in sicurezza e alla riqualificazione del territorio. Sono due temi decisivi per il nostro futuro: anche in provincia di Parma centinaia di persone hanno subìto danni alle loro case per problemi dovuti al maltempo o altre calamità, per questo il primo passo per vivere in un luoghi più sicuri credo sia quello di investire per rendere più sicuri i luoghi pubblici e privati. Questo significa anche una riqualificazione delle zone in cui viviamo che ci permetta anche di creare sviluppo.

Ambiente come risorsa – Non dimentichiamo, infatti, che l’ambiente può essere anche un ingranaggio della ripresa economica che tanto vogliamo. Basti pensare al turismo: un ambiente più bello e più sicuro lo può incentivare e può contribuire a portare molte persone nelle nostre zone, con ricadute positive per l’occupazione e l’economia.

Raccolta differenziata – La nuova giunta regionale avrà un ruolo importante anche per quanto riguarda i rifiuti e il loro smaltimento. Penso sia fondamentale investire sulla raccolta differenziata porta a porta, spingendo i vari Comuni a farla al meglio per riuscire a trasformare le i prodotti di scarto da un problema ad una risorsa.

Inceneritore di Parma – In particolare in provincia di Parma un tema molto caldo è quello dell’inceneritore. Credo che serva una gestione attenta e oculata di questi impianti, che non diventino sistemi di business o di speculazione ma che siano metodi per smaltire gli scarti di un territorio e che, fin da oggi, si avvii un percorso che certamente non sarà breve per trovare diverse soluzioni all’incenerimento dei rifiuti.

 


 

_LUC4409 SERVIZI SOCIALI

In questo periodo storico la crisi economica sta andando ad intaccare in maniera forte le persone più deboli ma anche chi, sino a poco tempo fa riusciva a sbarcare il lunario, ora rischia di trovarsi in difficoltà.

Ampliare il sostegno – Per questo credo i servizi sociali debbono essere al centro dell’attenzione per garantire sostegno più ampio possibile. Le risorse economiche a disposizione sono limitate ma attraverso un uso oculato e mirato delle stesse si possono raggiungere più persone.

Asp – Sempre al mondo del sociale credo che sia arrivato il momento per una corretta valutazione del sistema delle Asp (Aziende pubbliche di Servizi alle persone). Dopo alcuni anni di sperimentazione si deve capire se questo percorso è ancora attuale o se ci sono da fare degli aggiustamenti per migliorarlo o modificarlo. Il tutto, sempre in un ottica di fornire i migliori servizi a chi è in difficoltà.

 


 

LAVORO

Il nostro territorio è sempre stato attrattivo, sia per le nuove opportunità di lavoro che offre, sia per i servizi essenziali di base molto buoni. Ceramiche, agroalimentare, la manifattura in generale: sono questi i punti di forza capaci di attrarre tante, tante persone. In Emilia-Romagna le imprese di piccole e medie dimensioni sono la grande maggioranza: più del 90% delle quasi 500mila aziende presenti ha infatti meno di 50 dipendenti. È quindi necessario, in questo periodo di grandi difficoltà, dare aiuto e valorizzare le PMI. Questo significa anche invertire il trend che ha visto la disoccupazione salire, nel territorio regionale, attorno al 9 per cento. Anche perché nell’ultimo periodo siamo riusciti a superare la fase critica, da un punto di vista degli investimenti, ma non ancora per quanto riguarda l’occupazione e il mercato del lavoro. Per dare una mano ai settori della manifattura e dei servizi, in attesa che anche l’edilizia riparta, dovremo puntare ancora verso l’internazionalizzazione delle aziende, sulla scia dei dati relativi alle esportazioni che nel 2014 hanno fatto registrare una crescita attorno al 3 per cento.


 

_LUC4409FONDI EUROPEI

Dato che la Regione Emilia-Romagna gestisce, direttamente o attraverso il decentramento agli enti locali, i finanziamenti concessi dall´Unione europea, una partita importante si giocherà proprio sul programma Horizon 2015-2020 che mette insieme le linee di finanziamento sia nel campo della ricerca che dell’innovazione, impiegando i fondi Ue. Noi, come Emilia-Romagna, dobbiamo essere capaci non solo di tenere il passo, ma di essere capofila nell’innovazione e favorire un ampio accesso al capitale anche attraverso la “Rete Enterprise Europe”, un sistema diretto soprattutto per le piccole e medie imprese, affrontando inoltre quelle che sono le maggiori difficoltà di un territorio come il cambiamento demografico, la salute, ma anche l’agricoltura, la sicurezza alimentare, la bio economia, e cercare di favorire l’efficienza energetica delle risorse delle materie prime e innovative.

 


 

AGRICOLTURA E AREE SVANTAGGIATE
Il nostro territorio vive da sempre grazie all’agricoltura. Un mondo che per migliaia di anni ha dato da vivere a migliaia di persone e ha creato straordinari prodotti agroalimentari cha ha portato nel mondo il nome di Parma. Ora questo settore sta vivendo una crisi, sia dovuta alle difficoltà economiche dell’ultimo periodo, sia ad un mancanza di attenzione e di investimenti nella aree agricole e rurali.

Fondi europei per l’agricolutra – Anche da questo punto di vista, il ruolo dell’Unione Europea è fondamentale. Nei nuovi fondi a disposizione dal 2014-2020 per lo sviluppo rurale la commissione ha individuato tre obiettivi strategici di lungo termine: stimolare la competitività del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e l’azione per il clima, realizzare uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e comunità rurali, compresi la creazione e la difesa dei posti di lavoro.

In questo senso è fondamentale che la Regione Emilia-Romagna sappia giocare un ruolo attivo per essere al fianco delle tante realtà agricole del nostro territorio, che ultimamente stanno lavorando attraversando un periodo molto complicato.

Aree svantaggiate – Simile il discorso per quanto riguarda le aree svantaggiate: anche da questo punto di vista c’è una attenzione tutta particolare per lo sviluppo rurale da parte della commissione europea. Si tratta dell’approccio LEADER’, acronimo dal francese Liaison entre actions de développement de l’économie rurale (Collegamento tra azioni volte allo sviluppo delle economie rurali) e punta a sostenere progetti di sviluppo rurale ideati a livello locale al fine di rivitalizzare il territorio e di creare occupazione. In altre parole, è finalizzato a promuovere lo «sviluppo integrato, endogeno e sostenibile delle aree rurali. Si tratta quindi di un’occasione da non perdere per poter ridare vita a dei territori, anche nella nostra provincia, che rischiano di rimanere abbandonati.


BANDA LARGA

Sotto il profilo della banda larga c’è ancora da lavorare, nonostante molto sia già stato fatto, per raggiungere un livello di connettività uguale in tutta la Regione; penso a quelle aree cosiddette a “fallimento di mercato”, ovvero dove l’interesse pubblico non viene supportato dagli interessi economici cui risponde il mercato. Oppure si pensi, per esempio, che secondo l’ISTAT soltanto il 12,7% delle famiglie composte da soli anziani dispone di una connessione. Il grande obiettivo resta quello di eliminare ogni sacca di digital divide, a partire dal gap che ancora separa, soprattutto per quanto riguarda la connessione super veloce, grandi città e piccoli agglomerati urbani, pianura e comuni della montagna, mantenendo il passo della ricerca e dell’innovazione. Tra le azioni che si potrebbero intraprendere a livello regionale, vi potrebbe essere la sperimentazione in atto nel Comune di Pieve di Cento; intendo soluzioni di connettività che prevedono “tariffe sociali”, accessibili cioè a chi non dispone di un reddito elevato, con un occhio di riguardo alle fasce più deboli e più vulnerabili, come gli anziani over 70 e le persone disabili. Il modello utilizzato prevede che il Comune metta a disposizione le infrastrutture e che l’operatore locale investa nella realizzazione del cablaggio in fibra ottica sfruttando la collaborazione di Lepida Spa.

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