“Camere di commercio di Parma, Piacenza e Reggio Emilia unite per raggiungere una dimensione globale”

All’interno del riordino istituzionale il consigliere regionale Alessandro Cardinali auspica inoltre l’istituzione di un ruolo politico per la gestione delle Aree vaste

 

gazzetta di parma “L’unione fa la forza. Nel nostro caso, con l’alleanza tra Parma e Piacenza, ed io auspico anche con Reggio Emilia, nascerà un ente camerale di grande importanza e di dimensioni rilevanti”. È questo il commento del consigliere regionale Pd Alessandro Cardinali all’accorpamento delle Camere di commercio previsto dalla Legge 124/2015, che arriverà a concreta esecuzione entro il 28 agosto con l’emanazione del relativo decreto legislativo da parte del Governo.

“Si tratterebbe di unire sotto lo tesso tetto quasi 160mila imprese, una realtà economica fatta di grandi multinazionali e di aziende più piccole attive su di un territorio ampio, capace quindi di farsi valere, con il suo notevole peso specifico, in ambito non più regionale ma piuttosto su di una dimensione globale. Va poi ricordato come il riordino delle Camere di commercio faccia parte di un disegno più articolato, che prevede la nascita delle Aree vaste, un cambio di veste necessario e di grande rilievo che persegue gli stessi obiettivi: unirsi per essere più forti e per avere maggiore semplicità a livello istituzionale. È inoltre necessario, a mio avviso, prevedere una figura di riferimento per i cittadini, istituendo un ruolo politico per poterle gestire al meglio”.

L’8 giugno la Giunta regionale ha infatti approvato il progetto di legge che disegna un nuovo sistema di governo del territorio, i cui capisaldi sono la realizzazione di Aree vaste interprovinciali, più ampie degli attuali confini territoriali. “Adesso spetta a noi, all’interno dell’Assemblea legislativa, contribuire al disegno di un nuovo sistema di governo del territorio che permetta di unire le forze e di creare competitività, anche sotto il profilo economico. Cambiamenti che vedranno Parma protagonista all’interno di un modello istituzionale fondato sull’aggregazione funzionale tra province, senza tuttavia dismettere la qualità dei nostri servizi. Tra le possibilità di sviluppo che potranno essere sfruttate meglio, vedo, per fare qualche esempio, nuove strategie di marketing territoriale nel settore del turismo e una razionalizzazione dei costi per quanto riguarda i trasporti”.

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