8,5 ML€ per migliorare la qualità della vita nelle aree rurali svantaggiate

index Sono 19 i progetti vincitori di un bando del Programma regionale di   sviluppo rurale 2014-2020 che ha messo a disposizione di Comuni, Unioni   di Comuni e altri enti pubblici come i Parchi oltre 8,5 milioni di euro per il   finanziamento di interventi di recupero di immobili per rafforzare la   dotazione di servizi pubblici nelle zone svantaggiate di montagna e collina a   rischio di spopolamento e, più in generale, migliorare l’attrattività delle   aree  rurali in ritardo di sviluppo.

Si tratta in molti casi della realizzazione di centri polifunzionali per ospitare musei, biblioteche, mediateche, luoghi di aggregazione per il tempo libero e lo sport, ma anche di locali per dare informazioni e accoglienza ai turisti.

Gli interventi, che beneficeranno di un contributo in conto capitale del 100% sulle spese ammissibili, con un tetto massimo di 500.000 euro, consistono nella ristrutturazione, recupero e/o ampliamento di fabbricati di proprietà pubblica di importanza storica, di particolare pregio o che presentano elementi architettonici caratteristici del territorio rurale e destinati ad ospitare servizi e attività collettive di carattere artistico, culturale, educativo o naturalistico per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni rurali e rivitalizzare aree economicamente  più fragili. I progetti, che abbracciano tutto il territorio regionale, fanno generalmente capo ai singoli comuni, ma potranno anche essere al servizio di realtà territoriali più ampie, come appunto le Unioni di Comuni.

Il bando, pubblicato nel gennaio scorso e rimasto aperto fino allo scorso mese di maggio, era rivolto alle aree di montagna e di collina con problemi di sviluppo (zone “D” del Psr) e ai territori rurali inseriti in un programma Leader, ad esclusione dei poli urbani (zona “A”).

I progetti giudicati ammissibili e inseriti in graduatoria alla fine sono stati 61, su un totale di 72 domande presentate: con il budget a disposizione potranno essere finanziati soltanto i primi 19 della lista.

La graduatoria resterà comunque in vigore sino al 31 dicembre 2019 e in caso di recupero di risorse a seguito di eventuali risparmi per ribassi d’asta, sarà possibile finanziare altri progetti.

Per la formazione della graduatoria si è tenuto conto di alcune priorità, con punteggi calibrati sulle varie casistiche. Tra i più importanti criteri di preferenza la realizzazione di interventi all’interno di parchi e aree protette, la tipologia del servizio pubblico interessato, l’utenza potenziale, la realizzazione del progetto in forma associata da due o più comuni.

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